
ILLUSTRE NATURA
Da venerdì 15 dicembre 2023 al 19 gennaio 2024 le migliori 20 proposte sono state esposte presso Spazio Piera e presso il Café de la Paix .
In mostra l’illustrazione vincitrice di Anna Formilan qui in copertina e le migliori proposte di: Asia Giuliani, Beatrice Del Piccolo, Benedetta Chiari, Camilla Zaggia, Carla Colzani con Livia Sassudelli, Cybille, Elena Griscioli, Federica Pavan, Giorgia Pallaoro, Lufo – Luca Longi, Maria Boragno, Marika Haensch, Michelle Botteghi, Noemi Riga, Siria Friello, Stefania Pace, Teresa Cutrin, Valentina Tamburrano e Veronica Satta.



“Cosa direbbero gli alberi se potessero parlare? E quelle rocce e quelle plastiche sulla spiaggia cosa ci possono raccontare?”.
La Natura comunica, e ha pure molto da dirci. Non lo fa come è solito fare l’essere umano, bensì in modo più silenzioso, e allo stesso tempo con costanza e presenza. Ella è lì, pronta per essere ascoltata, se solo noi fossimo pronti a entrare in dialogo con lei, a rispettarla, a imparare da lei e con lei.
È questo quello che ci raccontano le illustratrici e gli illustratori che hanno partecipato alla call illustre natura, ed è questo il silente vociare che l’osservatore può intercettare, varcando le soglie della mostra a Spazio Piera. Gli artisti e le artiste si sono fatti portavoce di quello che in mostra diventa un vero e proprio quieto colloquio, tra arte e natura dapprima, tra le stesse opere poi.
Sospesi a mezz’aria, dei barattoli di latta conservano la voce saggia, paziente, a tratti sofferente e ribelle della Natura. È difficile coglierne il suono, ma seguire il filo del discorso è possibile. Una fitta conversazione viene trasmessa tramite una densa rete di fili che si districano tra loro, rievocando le geometrie disegnate nel cielo dai cavi del telegrafo tesi nell’aria. Un barattolo di latta – un filo: materiali semplici, spesso di recupero, rievocano il telefono meccanico, quel gioco che da bambini ci insegnava a far silenzio per non perdere la magica trasmissione delle parole.
CATALOGO ILLUSTRE NATURA

Anna Formilan
Tra guerre, inquinamento e cambiamento climatico, l’essere umano si sta distinguendo per essere la peggiore specie del pianeta Terra. Se la Natura potesse parlarci, ci direbbe che abbiamo bisogno di qualche ripetizione in materia di coesistenza e rispetto dell’ecosistema. Facciamo un passo indietro e torniamo ad imparare dalla Natura stessa.
instagram @annaformilan

Asia Giuliani
NATURA FRAMMENTATA
Ogni frammento di natura ha una storia da raccontare. Gli alberi, i fiori e le rocce, ci possono narrare il loro vissuto, di come la loro libertà e spensieratezza venga offuscata gradualmente dall’impronta umana. La personificazione della natura in un uomo anziano e saggio, contempla la speranza che qualcuno apprezzi l’ascolto di queste storie. La forza della natura luminosa e tenace sovrasta l’azione dell’essere umano, con l’aspettativa che i racconti vengano accolti al fine di garantire alla natura un luogo sicuro e protetto.
instagram @asiagiuliani_

Camilla Zaggia
Se la natura potesse parlarci, ci ricorderebbe come prendiamo origine da essa, ci ricorderebbe di essere per noi casa, un luogo che ci unisce e ci accomuna. Ci racconterebbe inoltre l’importanza di attenzione, cura e gentilezza, verso essa stessa, provata da soprusi, e verso gli altri esseri umani.
instagram @camillazaggia

Beatrice Del Piccolo
Cieli di roccia
Puntasecca su tetrapak, 20×7 cm
Descrizione dell’opera: la montagna è un luogo mistico in cui il cielo e la terra s’incontrano e si mescolano. L’opera rappresenta una finestra il cui il cielo diventa roccia e la montagna uno spazio infinito, un luogo immaginario e capovolto.
instagram @beatricedelpiccolo_

Siria Friello
L’immagine rappresenta di un fiore di cardo in dialogo con se stesso e con il passare del tempo. Una pianta spinosa e resistente che simboleggia la forza e la protezione, metafora di quello che resta. Ho voluto rappresentare il fiore che proietta la sua ombra così da creare un legame simbolico tra il cardo e la sua anima.
E a te cosa ti sta raccontando il cardo?
instagram @airis.world

Benedetta Chiari
DIALOGO SILENTE
L’opera si presenta come inno cromatico alla connessione profonda tra la natura e la nostra esistenza. Realizzata con una tecnica di stampa naturale ottenuta dai pigmenti di piante locali, ogni dettaglio racconta di cicli di vita sedimentati nei segreti delle piante stesse. Il risultato è un lavoro che trascende il visibile, evocando il potere intrinseco delle piante che si prestano per narrare la storia della terra, invitando ad un viaggio visivo tra le insenature della propria essenza, la quale spiegandosi sulla carta, si apre come un libro per raccontare di sé in prima persona.
instagram @chiari.benedetta

CYBILLE
Self portrait of Miss Viola Cavolo
Chi abbia mai aperto un cavolo viola sa che questo è sicuramente una testimonianza eloquente della natura artistica del mondo vegetale. Che succederebbe se iniziassimo a considerare il mondo naturale esso stesso come artista e non più solo come oggetto dell’arte? Bene, questa non è una natura morta. Questo è un autoritratto. L’opera è interamente realizzata in acqua di cavolo viola, che risulta dalla bollitura delle foglie. Più sezioni dello stesso cavolo sono invece state utilizzate come timbro.
instagram @cyb.ille

Federica Pavan
La mia proposta vuole lanciare un messaggio agli essere umani : tutte le cose in natura, anche le più piccole e le inanimate, sono in realtà vive e possiedono un’anima. Ci mandano messaggi costanti. Ci raccontano di loro e anche di noi. Per questo è importante stare in silenzio ed ascoltare.
instagram @federicailustra

Giorgia Pallaoro
IL SILENZIO DELLE PIANTE
L’illustrazione è dedicata a una delle mie poesie preferite di Wislawa Szymborska, “Il silenzio delle piante”. Le piante esistono, senza la necessità che l’uomo esista, esistono da molto prima, noi le abbiamo classificate, abbiamo dato loro un nome e ci accompagnano durante la vita, sono necessarie per la nostra esistenza. Cerchiamo una comunicazione con loro, “umanizzandole”, mentre se ne stanno in silenzio e vivono il momento senza creare danno alcuno.
“La conoscenza unilaterale tra voi e me si sviluppa abbastanza bene. So cosa sono foglia, petalo, spiga, stelo, pigna, e cosa vi accade in aprile, e in dicembre. Benché la mia curiosità non sia reciproca, su alcune di voi mi chino apposta, e verso altre alzo il capo. Ho dei nomi da darvi: acero, bardana, epatica, erica, ginepro, vischio, nontiscordardimé, ma voi per me non ne avete nessuno.
Viaggiamo insieme. E quando si viaggia insieme si conversa, ci si scambiano osservazioni almeno sul tempo, o sulle stazioni superate in velocità. Non mancherebbero argomenti, molto ci unisce. La stessa stella ci tiene nella sua portata. Gettiamo ombre basate sulle stesse leggi. Cerchiamo di sapere qualcosa, ognuno a suo modo, e ciò che non sappiamo, anch’esso ci accomuna. Io spiegherò come posso, ma voi chiedete: che significa guardare con gli occhi,
perché mi batte il cuore e perché il mio cuore non ha radici.
Ma come rispondere a domande non fatte, se per giunta si è qualcuno che per voi è a tal punto nessuno. Epifite, boschetti, prati e giuncheti – tutto ciò che vi dico è un monologo e non siete voi che lo ascoltate. Parlare con voi è necessario e impossibile. Urgente in questa vita frettolosa e rimandato a mai.”
instagram @giorgia_pallaoro

Carla Colzani e Livia Sassudelli
Palingenesĭa
Si personifichi la Natura e gli si conceda la tanto agognata forma di “essere”, consegnata da sempre solo al mondo umano. Si riconosca la sua presenza nell’apparente assenza, e il suo vivere in ciò che si crede abbandonato, solo perché l’Uomo ne ha perso interesse. La Natura persiste, penetra e rompe i limiti visivi e apparenti; inizia poi a [ri]costruirsi, endemica e gerarchica, razionale e libera. Non perde la sua identità, ma considera le relazioni che sorgono e si sviluppano nel corso della sua esistenza.

Lufo – Luca Longi
Elementi naturali e artificiali convivono spesso in modo bizzarro. Sono stati visti paguri della Micronesia camminare sulla sabbia usando come casa la testa di una bambola. Gli egagropili della poseidonia spesso si intrecciano con i capelli delle Barbie. Capita che giocattoli di plastica a forma di animali o dinosauri vengano abbandonati come creature aliene tra gli alberi dei parchi urbani. Come fa una tigre di plastica a divorare uno scarabeo? Una chiocciola potrebbe abbattere un tirannosauro?
instagram @lufo_

Maria Boragno
L’Illustre Natura si siede comoda in trono e ci osserva placida. Ho voluto rappresentare un’icona della storia del design (la sedia Wassily/metafora del prodotto dell’uomo in senso lato) perché questo mondo glorifica sempre come illustre l’uomo e la “cultura intellettuale” e non si ferma mai a rispettare, figuriamoci glorificare come illustre la Natura. Lo sguardo di questo panda è un monito che esprime la fragilità e progressivo declino se non avverrà presto questo ribaltamento di prospettiva.
instagram @maria.boragno

Marika Haensch
METAMORFOSI. L’avvertimento della natura.
Attraverso la persistenza nell’inquinamento, si prospetta un futuro in cui la natura svanisce, lasciando spazio solo ai brutti colori dei rifiuti. I fiori, camuffati da bottiglie di plastica, rappresentano il potenziale cambiamento del nostro ambiente. Questa illustrazione invita a riflettere sulle scelte quotidiane. Spero che ispiri azioni concrete per preservare la bellezza naturale, affinché il nostro domani possa essere ancora dipinto con la vibrante tavolozza della natura. Il design in bianco e nero è stato scelto per enfatizzare la gravità del problema ambientale, evidenziando la futura perdita di vitalità e colore nella natura a causa dell’inquinamento.
instagram @marika.haensch

Noemi Riga
L’ALIENA
Collage analogico, A3
Tra il grigio: umano, coperto e sbarrato brilla e così vive, anche se stretto tra tutto una verde ramificazione, così distante e sola da sembrare una creatura aliena. L’alienazione della natura è il soggetto centrale del collage: comunica la vitalità fatta di intrecci e colore in contrasto con le linee chiuse e i grigi dell’umano operato. L’opera di collage analogico su carta recuperata e digitalizzata per l’esportazione nel rispetto del riutilizzo dei materiali contro il mio stesso umano operare.
instagram @noe_cutaround

Stefania Pace
Like ?
Tecnica mista su tela 70 x 60 x 3 cm
“Like ?” è l’immagine di un’utopia negativa non lontana dal nostro presente. Due ragazzi in riva al mare si adoperano come possono per mantenere le apparenze con gli altri e con sé stessi condividendo sui social la fotografia di un ritaglio di acqua limpida, scomodamente guadagnato con ampie bracciate che non servono più per nuotare. L’unico gesto ancora utile è quello del pollice che preme sullo schermo e l’unica esperienza possibile è quella dell’approvazione sociale.
instagram @stefipeace

Michelle Botteghi
“We let Them teach us”
In un presente in cui l’interesse per la questione climatica e l’impegno per la preservazione del mondo che abitiamo non sono abbastanza, penso che la natura stessa si sia fatta carico di una triste disillusione. Eppure mi immagino gli alberi pensare, con pacata speranza, che sarebbe bello un mondo in cui vivere tutti coesistendo, senza farsi del male, senza far prevalere il desiderio di profitto e l’avidità; mi immagino le rocce e le montagne apprezzare quando vi saliamo sopra col solo scopo di assaporare il momento, con rispetto e ammirazione; mi immagino la plastica accumulata sulle spiagge rimpiangere quel passato in cui era servita a qualcosa e desiderare di tornare ad essere utile per qualcuno, anziché mettere a rischio la vita di chi abita il mare e non solo. Dopo essersi dati tanto da fare, gli abitanti di questa illustrazione si siedono a contemplare quanto quella plastica, detriti e oggetti abbandonati siano stati utili per il loro piccolo villaggio e quotidianità. Al calar del sole, in silenzio, si fermano ad ascoltare la voce gentile di una natura riconoscente, contenta di essere considerata amica.

Teresa Cutrin
Il fatto che gli alberi comunichino tra loro è un dato certo. Si dice che lo facciano probabilmente attraverso le radici, ma io più volte mi sono fermata ad osservarli cercando di immaginarmi come facciano a trasmettersi messaggi, informazioni, dolori, emozioni, amori, desideri e battute. Sono troppo magnificenti e maestosi per avere un unico e solo modo di comunicazione: il loro ecosistema naturale è davvero perfetto, un equilibrio dato da una rete di contatti invisibili all’uomo. Fili che uniscono ogni specie, dai più saggi ai più giovani, in tutto il mondo. Ecco perché ho illustrato una rete colorata; sono così i legami degli alberi, semplici, pacifici, gioiosi, ne sono sicura.
instagram @terecutrin

Valentina Tamburrano
Gli Alberi sono i guardiani silenziosi della terra. Abbracciano il Cielo e la Terra, osservano con discrezione tutte le stagioni, addormentandosi in inverno per poi svegliarsi a primavera. E, sempre in silenzio, ascoltano le nostre storie e ci guardano muoverci attorno a loro per cercare il nostro posto nel mondo. Ma, fermandoci, potremmo restare sorpresi dalla ricchezza di ciò che ogni albero potrebbe comunicarci
instagram @valentina_tamburrano

Veronica Satta
La natura canta. Il vento tra i rami, il volare delle foglie e il fruscio dell’erba, l’acqua dei fiumi e la pioggia che cade. È un canto accompagnato anche da quello degli animali, come questa ranocchia con i suoi compagni. La natura è anche musica, una musica che non vorremmo dimenticare.
instagram @la_vernice_art

Elena Griscioli
Really?
Il titolo del mio lavoro è “Really?” perché è ciò che penso direbbero gli alberi se vedessero il motivo del loro abbattimento. Gli alberi sono infatti tagliati a metà, le venature interne diventano occhi tristi e sgomenti. Il colore marrone del loro legno èsvanito, come se si fosse spostato negli oggetti creati con esso. Triste vedere come si continuano a rompere quei fragili equilibri degli ecosistemi naturali, in favore del consumismo.
instagram @elemongrass
